L’inglese all’università… perché padroneggiarlo quanto prima

A volte si sottovaluta o si rimanda lo studio approfondito della lingua. Molti studenti però non sanno che, specialmente al triennio, un numero sempre maggiore di facoltà conduce corsi direttamente in inglese.


Era l’11 marzo del 2012 quando in Italia si accese un dibattito sull’utilizzo dell’inglese come lingua primaria per gli studi universitari. In quel giorno il Corriere della Sera pubblicò un articolo, a firma di Giovanni Azzone, per comunicare che il Rettore del Politecnico di Milano avrebbe reso obbligatorio l’insegnamento in inglese per i corsi di tutte le lauree specialistiche.


A distanza di quasi 10 anni, numerosi sono gli atenei e le università online che hanno introdotto l’inglese come lingua primaria per l’erogazione dei corsi, già al triennio. Ecco perché sarebbe bene padroneggiarlo ancor prima di scegliere il proprio corso di studi.


Dalla comprensione della lezione a quella del mondo.

Non si tratta però solo di avere gli strumenti necessari per capire il professore che spiega in inglese e per sostenere successivamente gli esami. Nell’era della globalizzazione è frequentissimo avere compagni di corso cinesi, coreani, brasiliani, irlandesi. La lingua inglese è quindi necessaria per avere un terreno comune con i colleghi e acquistare l’apertura mentale per collaborare in modo efficace negli studi.
Teresa Amabile (Harvard Business School), afferma che la creatività, intesa come capacità di progettare qualcosa di nuovo che sia socialmente utile, cresce con la varietà delle esperienze e dei punti di vista. Gruppi creativi risultano tanto più fertili quanto più la loro composizione è varia per sesso, età, genere, etnia, provenienza e cultura dei partecipanti. L’inglese è utile per poter dare al meglio il proprio contributo nei gruppi di studio ancor prima di quelli a cui si parteciperà nel mondo del lavoro.


Un fantastico modo per goderti l’Erasmus.

Gli studenti italiani aderiscono in gran numero al Programma Erasmus che permette di studiare e sostenere esami in atenei di tutta Europa. Nel 2019 furono oltre 40.000 gli studenti partiti da Istituti di Istruzione Superiore italiani per un’esperienza di studio o tirocinio (+6,5%).
Lo studente che già padroneggia l’inglese otterrà il meglio da questo periodo all’estero e potrà approfittare di questa esperienza sotto ogni profilo, di studio e di vita.


La prima competenza necessaria post laurea.

Esiste poi la possibilità che, completati gli studi universitari, la professione porti lo studente a fare esperienze all’estero. La Comunità Europea necessita sempre più di professionisti in moltissime aree, ma s tante sono anche le aziende multinazionali in Italia alla ricerca di personale con capacità specifiche di comunicare in inglese scritto e parlato. Mentre gli studi sono un bagaglio accademico, soprattutto da risorsa junior in azienda, l’inglese è invece una competenza pronta all’uso che permette al proprio cv di surclassare quello dei moltissimi altri candidati.